sabato 5 dicembre 2009

LA ROCCA DEI SILENZI


L'ho terminato da poco, malgrado l'avessi comprato e iniziato appena uscito.
No, non ho tempi di lettura eterni, semplicemente dopo il primo capitolo l'avevo riposto, pensando che non avrebbe potuto dire di più, che era arrivato al telos, al punto di non ritorno, come Watchmen per i fumetti di super eroi. A distanza di tempo, la curiosità ha vinto sulla convinzione.
L'ho ripreso e in pochi giorni terminato.
Io non amo molto lo "zucchero" che glassa la maggior parte del Fantasy da un po' di tempo a questa parte... preferisco il "sale", e qui, ancor più che nella sua trilogia, ce n'è parecchio e sfuma in "amaro" al momento giusto, senza mai concedere tregua ai suoi personaggi e al lettore.
Romanzo cupissimo, teso, drammatico, spettrale, profondo, commovente...
Non capisco, anche sforzandomi, chi l'ha paragonato a Dungeons & Dragons (immagino solo per la presenza di figure "archetipe" del Fantasy)...
Posso capire invece che non sia piaciuto: non è un romanzo facile, accondiscendente... è un pugno allo stomaco! L'unico paragone che mi viene in mente è il primo romanzo del Ciclo del Nuovo Sole di Gene Wolfe, L'ombra del Torturatore, ma anche così non renderei giustizia al romanzo di Andrea D'Angelo, il più decadente e oscuro che abbia mai letto.